“Campionato dominato, ma non ci sono solo le vittorie…” Intervista di: Ferdinando Di Genua.
Avete dominato il campionato in lungo e in largo senza mai perdere. Quanto lavoro c’è dietro a questo risultato?
“Guardare la classifica e vedere che sono state vinte tutte le partite è sicuramente qualcosa che ci rende orgogliosi, è di certo frutto delle qualità dei ragazzi e giusto riconoscimento verso la loro voglia di giocare ed allenarsi continuamente. Da un lato, sarebbe però sbagliato guardare esclusivamente i numeri, le vittorie, e giudicare un percorso in base ad esse, soprattutto quando si prova a fare calcio in questa specifica fascia di età. Ci sono troppi altri aspetti decisamente più importanti da curare e tenere in considerazione per cercare di far esprimere al meglio il potenziale dei ragazzi nel corso dei mesi e degli anni che verranno. Di certo il riuscire a creare un gruppo di ragazzi unito come il nostro, che sta bene insieme, che si diverte giocando a calcio sia nelle partite ed ancor di più nelle sedute di allenamento è un risultato di cui andare fieri, poi ovviamente c’è anche la classifica che resta qualcosa notevole. Come notevole però, per fare un esempio qualsiasi, è l’aver lavorato sulla lateralità e lo sviluppo coordinativo rispetto l’arto “debole” fino ad usarli entrambi nel giro di alcuni mesi. Le vittorie quindi sì, sono nei numeri della classifica, ma ce ne sono tantissime altre di diversa natura che hanno pari peso specifico, valore e spessore di cui poter esser contenti. L’impegno che c’è dietro è ovviamente moltissimo, ma di questo fatto ogni allenatore ne è consapevole nel momento in cui prende un incarico ad agosto, sia a livello organizzativo che di gestione delle dinamiche del gruppo il carico è solitamente “bello sporgente”, proprio in questo senso ho la fortuna di avere un preziosissimo compagno di viaggio che è Giorgio Zeno (per i ragazzi affettuosamente: Mister GioGGio)”.
Quali sono le caratteristiche della categoria che hai allenato in questa stagione?
“Ci tengo tantissimo a sottolineare che è un privilegio poter allenare questa specifica categoria, i giovanissimi (U14-U15), che sono a parer mio la categoria più stimolante in assoluto e di questo ringrazio l’Orvietana per l’opportunità. Abbiamo cercato di concentrare gli allenamenti toccando ripetutamente più aspetti possibili del gioco, dai fondamentali tecnici ai principi di tattica individuale e collettiva in attacco ed in difesa, mai in maniera monotona e sempre stimolando la fantasia, la creatività e la curiosità dei giovani calciatori. Costantemente abbiamo sollecitato attraverso esercitazioni abbastanza “fuori dagli schemi” l’aspetto mentale dei ragazzi per cercare di prepararli al meglio alla competizione/raggiungimento degli obiettivi. Per quanto riguarda invece l’aspetto fisico e coordinativo abbiamo avuto il prezioso contributo del Prof. Alessio Stocchetti, senza dubbio un valore aggiunto fondamentale. Di certo sono stati 3 i componenti alla base di quanto detto sopra e delle nostre proposte: la palla (che è “l’attrezzo del mestiere”), il divertimento (tramite la sana competizione) e la porta (il tiro in porta racchiude in sé lo scopo del gioco)”.
Quali principi cerchi di trasmettere alla tua squadra?
“Sicuramente la sana competizione per cercare di migliorarsi ma senza l’assillo di dover fare “i fenomeni” di turno, la corretta gestione della vittoria e della sconfitta che sono due momenti di crescita essenziali, la collaborazione tra compagni che è fondamentale per avere un gruppo/squadra solido ed assolutamente di avere fiducia in sé stessi di fronte a qualsiasi sfida si presenti. È tenendo a mente questi principi, che durante la stagione abbiamo avuto modo di confrontarci anche in partite con squadre di settore giovanile professionistiche (Cesena, Frosinone ecc..) o di campionati maggiori vivendo esperienze molto formative sia a livello calcistico che caratteriale. Questo chiaramente riguarda anche noi allenatori, in continuo aggiornamento e studio, ad esempio per citarne uno, tra qualche giorno saremo a Lisbona nelle strutture del Benfica per studiare i loro metodi nel settore giovanile. Un pezzettino di Orvieto anche in Portogallo. Ringraziamo ancora una volta la società per la nostra partecipazione a questi straordinari eventi”.
Cosa significa rappresentare una Società come l’Orvietana?
“Un onore grandissimo in termini di responsabilità tecniche oltre che un riconoscimento della propria proposta e modo di fare calcio. Se hai o hai avuto il privilegio di allenare una squadra del settore giovanile dell’Orvietana in pratica hai già ricevuto un attestato di stima come Mister. Basti pensare che chi ne fa parte porta con sé, di settimana in settimana, oltre cento anni di storia della propria città”.
Intervista di: Ferdinando Di Genua.
Complimenti ai Mister dell’U14 ed al preparatore atletico, per il lavoro svolto a favore di uno splendido gruppo e soprattutto complimenti per l’impegno, la passione e la ricerca continua in nuove metodologie di allenamento, per sviluppare le capacità tecniche e tattiche individuali, ma sempre con l’obiettivo di raggiungere e migliorare la componente fisica di ogni giocatore.