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L’intervista della settimana: Alessandro De Vitis

Centrale difensivo classe 94, svetta con il suo metro e 92 centimetri, toscano di Poggibonsi. Diverse esperienze in Serie D con Colligiana, Poggibonsi, Lentigione, Fortis Juventus. Con la maglia della squadra della sua città anche presenze in Serie C nella stagione 2013/14.

Arrivato ad Orvieto a fine agosto, a parte una gara saltata per squalifica, sei stato sempre presente in campionato. A quanto pare ti sei trovato subito bene, anche se non conoscevi i nuovi compagni.

“Non mi sarei aspettato di finire a giocare fuori dalla Toscana, ma poi arrivò la chiamata di Severino Capretti, leggendo i nomi in squadra e conoscendo il curriculum di Fiorucci non si poteva dire di no. Con i compagni di difesa mi trovo bene, non c’è una vera gerarchia, per esempio con Marco Annibaldi viviamo insieme durante la settimana e ormai basta uno sguardo in campo per capirci. Spero di continuare a giocare con continuità, ultimamente abbiamo subito qualche gol di troppo, vorrei che la nostra difesa tornasse, come lo era fino a qualche settimana fa, la migliore del campionato”.

Quale gara ti è rimasta più impressa? L’andata con la Nestor quando hai segnato, la vittoria interna contro la Tiferno… e quale invece ti ha lasciato più rimpianti?

“La sconfitta a Narni mi ha lasciato sia rimpianti che impressioni positive e voglia di rivalsa. E’ stata una delle nostre migliori partite, poi purtroppo finita male, ma ci ha fatto capire come dobbiamo lavorare e ci dà ancora stimoli per migliorare. Il campionato è equilibrato, bisogna procedere a testa bassa, senza mollare mai la presa”.

E’ arrivata finalmente la prima vittoria esterna con una prova convincente sia sotto il profilo tecnico che di concentrazione. Ormai l’obiettivo è restare almeno tra le prime cinque.

“L’obiettivo è fare più punti dello scorso anno, poi vedremo cosa avremo ottenuto. Avevamo avuto diverse volte la sensazione di poter vincere in trasferta, ad esempio ad Assisi, a Pontevalleceppi e a Lama, ora che la abbiamo ottenuta speriamo di esserci sbloccati. Durante tutta la stagione non ci ha mai messo sotto nessun avversario, forse solo a Sansepolcro abbiamo sofferto più del dovuto, ma siamo riusciti ad ottenere un ottimo pareggio anche in quell’occasione, ora i punti si faranno più pesanti ma ci sentiamo pronti alle prossime sfide”.

Raccontaci qualcosa di te fuori dal campo, riesci a coniugare il calcio con gli studi all’Università a Siena, insomma meriti di essere conosciuto anche quando non indossi la maglia da difensore.

“Sono una persona tranquilla, che si rende conto che il calcio non ti può dare da mangiare, ho ottenuto la laurea triennale in Storia e Filosofia a Siena e sto continuando a studiare per la Magistrale. So che i calciatori che studiano non sono molti, soprattutto in questo tipo di Facoltà umanistiche, ma riesco, non senza qualche sacrificio, a portare avanti tutti gli impegni. Studio soprattutto la mattina, per fortuna nella casa dove alloggio con gli altri compagni di squadra, fino alle 11 c’è abbastanza silenzio!”.

E un personaggio con queste caratteristiche come si integra in un gruppo così variegato, ma anche così unito, come quello dello spogliatoio dell’Orvietana?

“Siamo un gruppo molto variegato, con personalità in qualche caso anche agli estremi, ma è la nostra forza. Forse manca una figura molto esperta e matura in campo che faccia da riferimento, ma alla fine può essere anche un aspetto positivo, perché così nessuno ha l’alibi di scaricare le proprie responsabilità su qualcun altro, anzi tutti si assumono le proprie a partire anche dai più giovani”.

Domenica arriva ad Orvieto la capolista Spoleto, i punti si fanno sempre più pesanti, una gara che regala anche stimoli.

“Sarà una gara molto importante, che potrebbe anche ridisegnare la classifica. E’ un primo vero esame, un banco di prova sia per noi che per loro, ma fino alla fine ci aspettano tutte gare difficili, indipendentemente dalla posizione in classifica dell’avversario”.

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