Lorenzo si avvicina a Siena, dove deve terminare gli studi, va ad indossare una maglia importante in Eccellenza toscana. Ma quella della sua città gli resta attaccata alla pelle.
Che Lorenzo non figurasse tra i confermati della rosa lo avevamo saputo da qualche settimana, una notizia dovuta ai suoi impegni universitari che non gli avrebbero consentito la presenza a tutti gli allenamenti, soprattutto in considerazione dell’orario pomeridiano delle sedute.
Una separazione giustificata, una scelta dettata più dalla ragione che dal sentimento. Ma i sentimenti non possono certo essere messi da parte. Lorenzo, figlio di Massimo già giocatore ed allenatore biancorosso, ha sempre e solo vestito la maglia della sua città, si è conquistato il posto da titolare quando era sottoquota ed è rimasto tale anche dopo essere cresciuto, cosa tutt’altro che scontata a questi livelli. Qualche infortunio di troppo e gli impegni universitari hanno ridotto le sue presenze in campo e agli allenamenti, ed ecco che allora la ragione ha prevalso sul sentimento.
Il presidente Biagioli, e tutta la società, ha riflettuto a lungo insieme a Lorenzo prima di prendere la decisione definitiva, e si è riusciti a trovare al difensore classe 1995 una sistemazione di primo riguardo: Lorenzo giocherà nella Colligiana, proprio in provincia di Siena, società storica con anni di Serie D alle spalle e decisa ad essere protagonista in questa stagione nel difficile girone meridionale dell’Eccellenza toscana.
Ma il cuore continuerà a battere per i colori della sua città, perché Lorenzo a lungo è stato uno dei pochi orvietani titolari in campo, senza essere fuoriquota, ha conquistato la fascia di capitano e ha lottato sentendosi la maglia biancorossa attaccata alla pelle.
Chi scrive ha seguito tante, anzi negli ultimi 15 anni tutte, le avventure e disavventure biancorosse, nei momenti di gioia ricordo molti giocatori esultare, quasi indistintamente tutti con lo stesso entusiasmo tanto che nessuno sguardo di qualche giocatore in particolare mi è rimasto nei ricordi, invece nei momenti più tristi, come la finale playoff di Promozione persa in casa con l’Assisi e lo spareggio contro il Pontevalleceppi, il ricordo degli occhi di Lorenzo a fine partita, la sua delusione, la sua rabbia li ho ancora ben presenti, sguardi quelli che non mi hanno mai fatto dubitare su chi fosse il giocatore più attaccato a questa maglia, per questo sono certissimo che per lui, e anche per noi, si tratta solo di un arrivederci.